domenica 1 giugno 2014

I racconti del Mostro #2



Come usare internet senza correre rischi




 

Il Mostro decise di usare Internet per rendere un po’ più tollerabile la sua solitudine e, navigando in rete, si imbatté in “www mostro.com”.
Cliccò sul sito e, dopo qualche secondo, sullo schermo apparve un home page tra le più deprimenti mai viste sul Web. Colori smorti si accoppiavano a immagini sgranate Dal computer sembrava esalare un fetore dolciastro simile a quello che trasuda dalla materia organica in decomposizione.
Il Mostro, estasiato, scelse tra i vari link proposti dal sito quello denominato: ‘Mettimi alla prova’ e rimase in attesa tamburellando con impazienza le unghie nere e arcuate sul mouse pad.
Quando finalmente sullo schermo apparve la pagina richiesta, si accorse con rammarico che raffigurava una superficie scura.
Il Mostro puntò il cursore qua e là all’interno del riquadro, ma non accadde nulla.
Finché all’improvviso un esile fiotto di materia vischiosa prese a colare dai bordi del vetro.
La Creatura, allarmata, staccò la spina dall’interruttore dell’elettricità. Ma il suo gesto non pose fine, come sperava, all’inquietante fenomeno.
Il liquido vischioso ricoprì lo schermo e scivolò lungo la tastiera.
Qualche secondo dopo la struttura dell’elaboratore implose su se stessa riducendosi a una poltiglia informe.
Di colpo il Mostro comprese cosa intendeva comunicargli quell’hacker nascosto in chissà quale misterioso anfratto del cyberspazio. Il suo messaggio avrebbe potuto essere così sintetizzato: ‘Un Mostro che tenta sfuggire alla solitudine è un paradosso perché il suo stato non è una scelta, ma un destino’.
L’Essere riflettè che, certo, l’hacker aveva ragione. Ma avrebbe potuto farglielo notare in maniera meno scioccante.
Trovò comunque consolatorio il fatto di aver trovato, nel cyberspazio, qualcuno più mostruoso di lui.

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